Perché tanti leoni nell’arte medievale d’Occidente? si domanda il grande storico francese Michel Pastoureau nel suo libro Medioevo simbolico (Laterza, 20004).
Nel Medioevo dell’Europa occidentale, l’animale non era più indigeno e l’unico modo per vederlo vivo era recarsi nei mercati e nelle fiere tra i modesti serragli ambulanti o in quelli più principeschi. Tuttavia, il leone è la vera star dei bestiari medievali ed è quasi sempre presente nelle decorazioni della chiese romaniche e gotiche e negli stemmi delle famiglie nobiliari.
Tradizione e virtù del leone
Nell’immaginario collettivo, il leone diventa il re degli animali a partire dall’XI secolo. Nella mitologia celtica, ad esempio, il trono animale è occupato dall’orso mentre per i Germani la sua criniera è segno di forza e potere al pari di un uomo che porta la capigliatura folta e lunga.
Al leone vengono attribuiti le virtù del capo e del guerriero: forza, coraggio, fierezza, prodigalità e giustizia. Alla fine del XIII secolo, ogni eroe letterario, come ad esempio Tristano, ha un leone quale figura araldica.
Il leone nella Bibbia: il leone diavolo
La Bibbia parla del leone sottolineando la sua forza: vincerlo è un’impresa e tutti i re ed eroi dotati di una forza notevole sono paragonati a dei leoni. Tuttavia, esso ha un significato ambivalente e spesso incarna le forze del male per la sua ferocia, furbizia, empietà e violenza.
Nel vecchio Testamento, ogni combattimento contro il diavolo è un combattimento contro il leone così come hanno sperimentato, in una sorta di rito di passaggio, Davide e Sansone. Il profeta Daniele, invece, passa tutta la notte indenne in una fossa in compagnia dei leoni che, secondo le intenzioni dei suoi carnefici, lo avrebbero dovuto sbranare.


A dx: Sansone che uccide il leone, part. di un capitello figurato, Museo Archeologico Nazionale di Madrid, (fonte: beforeChartes)
Anche nel nuovo Testamento, il leone è la figura del Diavolo: “Vigilate. Il vostro avversario, il diavolo, si aggira come un leone ruggente, cercando chi divorare: resistetegli, stando saldi nella fede” (Prima lettera di Pietro). Le sue fauci assomigliano all’abisso dell’Inferno.
Il leone nella Bibbia: il leone buono
Ma esiste anche un leone buono che mette la sua forza al servizio del bene comune riferendosi alla carità, all’oblazione e alla misericordia. Il suo ruggito esprime la parola di Dio. E’ il più coraggioso degli animali ed è l’emblema della tribù di Giuda, la più potente di Israele, essendo legato anche alla figura del profeta Davide.


Ad esempio, secondo lo storico francese Michel Pastoureau, il leone che
- cancella con la coda le tracce dei suoi passi per mettere fuori strada i cacciatori è Gesù che nasconde la sua divinità incarnandosi nel seno di Maria; si è fatto uomo in segreto per meglio ingannare il Diavolo;
- risparmia l’avversario vinto è il Signore che nella sua misericordia risparmia il peccatore pentito;
- dorme con gli occhi aperti è Cristo nella sua tomba: la sua forma umana dorme ma la sua natura divina veglia;
- attraverso il suo respiro, il terzo giorno, ridona vita ai suoi piccoli morti, è l’immagine stessa della Resurrezione.
Il dilemma del leone
Quindi il leone è il simbolo del bene o del male? Che fare del cattivo leone per non confonderlo con il leone cristologico? A partire dai secoli XI-XII, il leone cattivo diventa un animale a sé stante e si trasforma in leopardo. Attenzione: non un leopardo vero ma un leopardo immaginario che ha tutte le caratteristiche esterne del leone ma senza la criniera. E la cui testa viene rappresentata frontalmente perché la rappresentazione di un animale di fronte è quasi sempre peggiorativa.