A Ruvo di Puglia, una cittadina pugliese nell’entroterra barese, le luminarie di Natale assumono le caratteristiche di autentiche luci e suoni d’artista grazie al progetto Genius Luci promosso dall’Assessorato alla Cultura e realizzato per illuminare la città con opere autoprodotte.
La convinzione di partenza, infatti, è che sia possibile costituire una comunità creativa provvisoria che si riunisce intorno all’idea che la bellezza della propria città dipenda soprattutto dalle persone e dalle relazioni che queste sanno attivare e si costruisca e si modifichi giorno dopo giorno con il contributo di tutti.
Quindi, a Ruvo, è possibile costruire insieme le luminarie natalizie e farle come prima non si sono viste mai. In sinergia, istituzioni, designer, associazioni, tecnici, bambini e anziani riuniti in laboratori, reti e gruppi informali di cittadini, trasversali per età, condizione sociale e contesto culturale.
L’edizione 2024-25 di Luci d’artista
L’edizione 2024-2025 di Luci e suoni d’artista è un percorso antologico delle precedenti otto edizioni con l’esposizione di opere luminose originali che rielaborano le consuete luminarie natalizie.

Tra le piazze e le vie del centro storico, quindi, si trovano, tra gli altri, la giostra dei cavalli a dondolo, funamboli, specchi floreali e ghirlande luminose, le macchine ispirate ai progetti di Leonardo da Vinci, i grandi occhi che evocano le poesie di Gianni Rodari, le parole favolose dello scrittore Italo Calvino e le macchine inutili del designer Bruno Munari.
Le installazioni di Shaun Tan





Il leone, il cavallufalo, il mulofante, il panda, la fioraffa: installazioni zoomorfe e chimeriche in piazza Matteotti.
I bizzarri animali, accompagnati ognuno da una storia, sono ispirati alle Creature del graphic novelist australiano Shaun Tan e sono portatrici di valori universali di fratellanza e inclusione.



Contro le luci di Natale
Negli ultimi anni, ho notato in giro per i paesi della Puglia, alcune pratiche legate all’allestimento di addobbi e decorazioni natalizie pubbliche che mi lasciano perplesso.
Innanzitutto, sottolineo l’estraneità di alcune scelte rispetto al vissuto sociale e culturale della regione dettate da interessi economici o da manie passeggere la cui diffusione è certamente dovuta ai canali social. Nel 2018, a Polignano a Mare, si è addirittura arrivati a chiudere l’accesso al centro storico per far pagare un ticket di 5 euro per chiunque volesse visitare “Meraviglioso Natale”, una rassegna di spettacoli e luci. La vicenda, poi, ha anche avuto un risvolto giudiziario.
Ovunque, inoltre, spuntano piste di pattinaggio che intaccano gli spazi comuni cittadini limitandone l’accesso, mercatini kitsch, babbi natale improvvisati, luci psichedeliche e melodie a tutto volume che “creano atmosfera”.
Contro queste nuove tendenze che hanno provocato velocemente una standardizzazione e un appiattimento dei centri storici pugliesi – la cui diversità è un valore da preservare per gli abitanti e i turisti – l’operazione nata a Ruvo mi pare un’ottima realtà di artigianato artistico, sperimentazione digitale, educazione visiva e partecipazione civica.
Quella che ho scoperto per caso e … che manca altrove, ahimè!